Unsuk Chin riprende elementi della musica orientale, richiami all'avanguardia e suggestioni dodecafoniche in una scrittura particolareggiata e lontana da canoni definiti. Le pagine firmate dalla compositrice sudcoreana sfidano la preparazione tecnica dei solisti e dell'orchestra, complici nella costruzione di percorsi complessi, ricchi di sorprese armoniche e melodiche. Ondate tumultuose e momenti di calma si rincorrono in pezzi per pianoforte, violino e violoncello, dove i virtuosismi non sono mai fini a se stessi, ma contribuiscono in maniera fondamentale al senso espressivo dell'opera.