Emersa sulla scena neoclassica con l’album d’esordio del 2010 ma salita prepotentemente alla ribalta internazionale grazie alla partecipazione alle colonne sonore di film e serie di un estimatore d’eccezione come Jean-Marc Vallée, Alexandra Stréliski utilizza la voce del pianoforte per evocare tumultuosi paesaggi interiori. Radicate nelle conquiste emozionali del Romanticismo e dell’Impressionismo francese, l’attenzione alla melodia e la catarsi formale sono tratti di un’estetica che fonde la grammatica minimalista di Glass con l’assorta malinconia di Chopin e accenni di musica popolare.