L’esordio solista di Redi Hasa è un viaggio tra le tappe fondamentali di un’esistenza sul filo, che lo ha visto fuggire dalla guerra civile albanese e approdare in Italia con un violoncello prestato dal conservatorio di Tirana. È lo strumento stesso a cantare del viaggio e della vita lontano dalla patria, qui evocata in molti dei brani con richiami alla musica popolare, dove a emergere è un profondo senso di nostalgia sfumato dal velo dorato del ricordo d’infanzia. Tra onde agitate e stagioni sperimentali, The Stolen Cello è un commovente invito a condividere un’esperienza di libertà.