Inizialmente convinto della scarsa qualità del valzer composto nel 1819 da Antonio Diabelli, Beethoven finì per rispondere alla sua commissione di una variazione producendone ben 33 in sei anni. Tra le dita della grande Mitsuko Uchida, le rielaborazioni che trasformarono un modesto tema in una serie di capolavori immortali rivelano più che mai la loro combinazione di lirismo e spessore intellettuale. A emergere è inoltre la perfetta conoscenza che la musicista dimostra di avere della complessa architettura dell’opera, interpretata con estro cromatico come un naturale flusso di note sublimi.