Curiose e aperte alle sfide per natura, il soprano Anna Prohaska e la violinista Isabelle Faust si rivelano la coppia ideale per dare vita alla composita confessione kafkiana immaginata da György Kurtág a metà degli anni ’80. Le 40 miniature ricavate da lettere, estratti diaristici e testi postumi dell’autore boemo si incastrano in un movimentato mosaico di sentimenti e umori, dove ironia e sensualità si fondono con un soggiacente surrealismo. In questo contesto, le due interpreti mettono in scena un autentico spettacolo di trasformismo, in un’impressionante alternanza di tecniche e registri.