Troppo spesso oscurati da lavori nello stesso genere del periodo classico, le sonate per strumento solista e tastiera di C.P.E. Bach incise da Rachel Podger e Kristian Bezuidenhout rendono conto dell’evoluzione di una forma e di un compositore che si emancipa dall’ingombrante figura paterna per incarnare il massimo esito dell’Empfindsamkeit. Evidente nella struttura e nelle soluzioni del brano che apre l’album, l’influenza genitoriale si attenua in particolare nell’Arioso per il Cembalo e il Violino, dove espressività e trasmissione emozionale toccano livelli di autentico splendore.