Arcangelo Corelli

Violinista e compositore, Arcangelo Corelli fu contemporaneamente maestro del periodo barocco e anticipatore della successiva era classica, influenzando l’opera di giganti quali Bach, Vivaldi, Telemann e Handel. Caratterizzato dall’utilizzo di polifonie complesse e da espressività e concisione melodica, nonché da sorprese armoniche, combinazioni strutturali inedite e cambi di registro inattesi, il suo innovativo lavoro contribuì a codificare molte delle convenzioni che oggi diamo per scontate, dalla nascita della moderna orchestra d’archi alla definitiva adozione del sistema tonale in luogo del modale. Poco si sa della prima parte della vita dell’uomo nato a Fusignano nel 1653, se non che a metà degli anni ’70 del XVII secolo era attivo a Roma, dove seppe rapidamente farsi un nome. Se le Sonate a Tre Op. 3 (1689) e i Concerti grossi Op. 6 (1714) sono considerati esiti seminali di una ricerca continua, le sonate per violino evidenziano un modo peculiare di accantonare la stravaganza del Barocco in favore dell’eleganza, dando risalto ai virtuosismi dell’interprete. Conosciuto e celebrato come un’istituzione musicale e presenza imprescindibile negli ambienti più raffinati dell’alta società, morì in quella che oggi è la capitale d’Italia nel 1713.