Una ricerca mistica guida la produzione di Terry Riley. Giocando con improvvisazioni e registratori a nastro per creare ripetizioni e loop, il compositore ha trasmesso al minimalismo americano il gusto per lo stupore. Nelle sue incisioni si incontrano suggestioni indiane e amore per il jazz modale: fra frastuoni sorprendenti si raggiungono bordoni ipnotici e frasi destrutturate. Con l'incrocio di elementi acustici e sintetici di origini disparate, tra tabla e pianoforti elettrici, Riley ha disegnato paesaggi dove i suoni si creano e si inseguono, suggerendo visioni all'ascoltatore.