Concerto per violino in fa minore

RV297, Op. 8/4 · “Le Quattro Stagioni: L'inverno”

Il ciclo dell’anno di Vivaldi apre la sua ultima fase tra le dissonanze e i ritmi da pelle d’oca che introducono ‘L'inverno’. L’‘Allegro non molto’ mescola un attacco mononota e i guizzi di un violino che si fa strada nella trama, con l’orchestra ne raccoglie l’energia in una danza che fa muovere i piedi. Il lento ‘Largo’ brulica di calore e appagamento, con l’archetto primattore impegnato in una semplice melodia sui pizzicati dei secondi, ricordando con vividezza un picchiettio di pioggia da fuori e il crepitio del focolare dall’interno. Lo scroscio diventa ghiaccio insidioso nella chiusura, un ‘Allegro’ condotto dal solista in balia del freddo ma per niente stanco di giocare con cadenze e armonia, mentre gli altri seguono cauti lungo scivolose scale discendenti. Una grande bellezza pervade anche la calma del dolce tema centrale, prima che il protagonista conduca l’ensemble verso una concitata staffetta musicale. Le Quattro Stagioni di Vivaldi Un anno di vita agreste risplende nelle Quattro Stagioni, da un improvviso temporale primaverile alla calura estiva, verso canti e balli del raccolto e brividi d’inverno. Pubblicati nel 1725, questi concerti per violino aprono la raccolta Il cimento dell'armonia e dell'inventione, distinguendosi per la capacità descrittiva in un’era di astrazione e le qualità cinematografiche in largo anticipo sui tempi. Sminuiti all’epoca come meri espedienti, trovano giusto spazio nel repertorio dopo più di 200 anni.

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