- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 1994 · 1 traccia · 8 min
Spiegel im Spiegel
“Specchio nello specchio”
Con un’atmosfera serena e una tendenza a dispiegarsi lentamente, Spiegel im Spiegel figura tra le composizioni più celebri di Arvo Pärt. Composta nel 1978, poco prima che il maestro si trasferisse dall’Estonia a Berlino, e caratterizzata da un sinuoso tempo in 6/4 nonché da una melodia intensa che la rendono eterna e accessibile, l’opera dall’apparente semplicità presenta il caratteristico stile tintinnabuli, influenzato dal misticismo dei canti e segnato dall'uso di arpeggi e di un’armonia che non si discosta dalle note della scala. Si tratta di una partitura straordinariamente misurata e trasparente, che fa affidamento sulla capacità dell’interprete di immergersi nella direzione artistica e nella purezza tonale del pezzo. Se il piano si lancia in triadi ascendenti, il secondo strumento (violino, violoncello o viola a seconda della versione) si cimenta in figure semplici. Il titolo fa riferimento all’interminabile serie di riflessi che si genera quando due specchi si trovano uno di fronte all’altro. Proprio per questo motivo, le linee melodiche crescenti sono seguite da frasi specchiate, con il La che diventa il piano di simmetria, ripetutamente richiamato dal violino. I fraseggi che si innestano sugli accordi di pianoforte vengono continuamente invertiti, suggerendo una progressione potenzialmente infinita. Grazie al suo impareggiabile impatto emotivo, Spiegel im Spiegel è diventata l’accompagnamento ideale per danze, spettacoli teatrali e svariate pellicole.