Die Hebriden in si minore
Op. 26 · “Le Ebridi, ouverture”
Un’esperienza indelebile del viaggio compiuto da Mendelssohn in Scozia nel 1829 è senza dubbio la visita alla suggestiva grotta di Fingal, sull’isola di Staffa. Completata nel 1830, Die Hebriden (Le Ebridi) è un’ouverture da concerto in forma di sonata modificata, aperta da un primo e cupo tema che richiama la cava sullo sfondo di uno scenario scintillante, sgombrando il campo verso un limpido secondo motivo che raffigura un classico paesaggio marino. Dopo una vivace codetta, fanfare di ottoni introducono un furtivo sviluppo dell’aria iniziale da parte di archi e fiati, raggiungendo inizialmente un enfatico climax e poi una limata ripresa della partenza. Arriva in breve il soggetto successivo, inizialmente poetico fra i clarinetti prima che la musica conduca a una coda tempestosa, destinata ad attenuarsi in mezzo a frammentari echi della precedente idea. Londra è teatro del debutto de Die Hebriden, il 14 maggio 1832: un successo clamoroso desinato a un posto perenne nel repertorio orchestrale, per un lavoro capace di precorrere i tempi del poema sinfonico. È opinione diffusa che Brahms avrebbe scambiato volentieri la sua intera produzione per riuscire a scrivere un’opera di questo livello.