- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 1996 · 1 traccia · 4 min
Notturno nº 2 in mi bemolle maggiore
Primi esempi del genere pubblicati da Chopin, i tre Notturni, op. 9 fecero la loro comparsa su spartito nel 1832, poco dopo il trasferimento del compositore dalla Polonia a Parigi. Strutturato fedelmente sul modello dei lavori del pioniere John Field, con una meravigliosa melodia cantabile su un semplice accompagnamento che rimane costante per tutto il brano, il secondo della serie è il più famoso. La flessuosità della linea ripetuta e il carattere cumulativo degli ornamenti sono tratti altamente personali, mentre il tempo in 12/8, con accordi in gruppi di tre, restituisce lo spirito di un valzer. A ogni reiterazione del tema, corrisponde un aumento del grado di virtuosismo decorativo, fino al culmine della conclusione in cui un vorticoso fortissimo scema in una chiusura in pianissimo. Come per molte altre opere dell’autore, il successo dell’esecuzione risiede in un leggero rubato, che è in qualche modo celato nella partitura e permette alla musica di respirare naturalmente senza distorsioni.