Suite per violoncello nº 6 in re maggiore

BWV1012

Ai tempi di Bach, i lavori per strumenti solisti senza accompagnamento erano rari e spesso improvvisati. Per quanto è improbabile che siano state concepite come una serie, le Sei suite per violoncello solo (BWV 1007-12), pubblicate per la prima volta nel 1825 e divenute celebri grazie all’interpretazione offerta da Pablo Casals negli anni ’30 del Novecento, seguono tutte una struttura simile, che aggiunge al classico impianto un preludio introduttivo e un paio di danze in voga all’epoca (minuetti, bourrée o gavotte), anche se le differenze in termini di lunghezza e stile suggeriscono che le ultime tre suite per violoncello solo siano state aggiunte alla serie in un secondo momento. Se la n. 5 prevede un’accordatura insolita, la n. 6 in Re maggiore richiede uno strumento con una corda aggiuntiva. La partitura si apre con un ‘Preludio’ dal carattere vivace, mostrando fin da subito come la quinta corda consenta al suono di spingersi più in alto. La ‘Allemanda’ è così riccamente decorata da allontanarsi dalla forma standard verso atmosfere più liturgiche, mentre la ‘Sarabanda’ ridimensiona il ruolo della melodia in favore di un’armonizzazione molto articolata. Le cose sembrano quasi sfuggire di mano nei virtuosismi della ‘Giga’, con un’estensione di tre ottave e numerose insidie tecniche.

Opere simili

Seleziona un paese o una regione

Africa, Medio Oriente e India

Asia Pacifico

Europa

America Latina e Caraibi

Stati Uniti e Canada