- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2018 · 5 tracce · 21 min
Ich habe genug
BWV82 · “E 'quanto mi basta”
La première di Ich habe genug venne messa in scena il 2 febbraio 1727, nel giorno della Candelora. Nel libretto si riflette su una delle letture prescritte per la festa, un passaggio del Vangelo secondo Luca in cui si racconta di come lo Spirito Santo dica a Simeone che non morirà prima di aver visto il prescelto di Dio. Visitando il tempio di Gerusalemme, l’anziano incontra la Sacra Famiglia, tiene il bambinello tra le braccia e dichiara “Signore, ora lascia che io muoia in pace”. Questo desiderio è riflesso nell’aria ‘Ich habe genug’, scritta per basso, oboe e archi e revisionata nel 1735 per soprano, flauto e archi. L’autore cattura la natura tenera ma determinata della volontà “di partire da qui” (“Von hinnen zu scheiden”). Nel frangente successivo si parla della soddisfazione del vero credente, espressa dai versi “La mia consolazione è solo questa / Che Gesù possa essere mio e io suo”. Nell’aria centrale, la ninna nanna ‘Schlummert ein, ihr matten Augen’, ogni traccia di prostrazione cede alla parole “Dolce pace, sereno riposo” (“Sußen Friede, stille Ruh”). Un secondo recitativo esprime i pensieri del momento, quando l'anima è finalmente libera di unirsi al creatore, e termina augurando al mondo la buonanotte. Un carattere danzante denota il finale, ‘Ich freue mich auf meinen Tod’, sostenuto da un vivace tema ricorrente dell'oboe e dalle melodie virtuosistiche della voce solista.