The Blue Notebooks

Al compositore inglese Max Richter va riconosciuta la capacità di fondere in un’unica forma coerente quartetti d’archi, musica elettronica e letture di Kafka e del poeta polacco Czesław Miłos a cura di Tilda Swinton. Originariamente concepito nel 2003 come album di protesta contro la guerra in Iraq e immediatamente celebrato per la natura commovente e inconfondibile, The Blue Notebooks ha trovato un pubblico anche al di fuori della dimensione classica: utilizzata in Shutter Island (2010) di Martin Scorsese e in Arrival (2016) di Denis Villeneuve, l’agrodolce ‘On the Nature of Daylight’ si è perfino meritata un proprio videoclip. La costante influenza sulle colonne sonore ne ha cementato lo status e giustificato una riedizione espansa – The Blue Notebooks (15 Years) – che nel 2018 è stata presentata con nuovi arrangiamenti, remix e un singolo aggiuntivo. Il pezzo clou del lavoro rimane tuttavia ‘Shadow Journal’, in cui violini acuti e parti recitate si incastrano con una pulsante linea di basso, mentre ’Old Song’ recupera un brano del ciclo Dichterliebe (1840) di Schumann ed elimina la voce classica, lasciandone solo lo spoglio accompagnamento pianistico. Nemmeno l’organo in ‘Iconography’ e ‘Organum’ abbandona mai l’atmosfera riflessiva, accompagnata dall’elegante equilibrio generale tra toccanti distese melodiche e sottili innesti sintetici, a sua volta diventato un punto di riferimento per scena classica contemporanea e ambiente cinefilo.

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