Serenata nº 13 in sol maggiore

K. 525, KV525 · “Piccola serenata notturna”

L’ascesa e la caduta di una solenne melodia di violino si fonde nell’abbraccio sonoro dell’orchestra d’archi, prima che una mormorante linea di basso riconduca al tema originale. Insieme al “da-da-da-dum” della Quinta sinfonia e al motivo di nove note della bagatella per piano “Für Elise” di Beethoven, l’impetuosa apertura della Eine kleine Nachtmusik è uno dei passaggi più famosi della storia della classica. Anche se la traduzione letterale del titolo è “una piccola musica notturna”, il lavoro – scritto nel 1787 e diffuso soprattutto tra le famiglie aristocratiche, che potevano permettersi ensemble di dimensioni contenute a scopo d’intrattenimento – si avvicina maggiormente per stile a una serenata che non a un notturno. La composizione in quattro movimenti segue un formato tipicamente mozartiano: dopo l’inizio a ritmo elevato, entra la ‘Romanza’, una deliziosa sezione lenta. Il successivo ‘Minuetto’, danza molto popolare all’epoca, è un breve ma vivacissimo trionfo di soli violinistici, mentre il ‘Rondò’ conclusivo richiama con toni propulsivi l’inizio in varianti contorsionistiche sul registro alto, con un effetto spumeggiante che sprigiona una gioiosa esuberanza.

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