Scrittore, poeta, docente, ma soprattutto virtuoso esteta della tastiera, Alfred Brendel è un eclettico dei nostri giorni. Impegnato per gran parte della carriera nella continua esplorazione del repertorio pianistico austriaco e tedesco e apprezzato per il suo stile al contempo analitico e profondamente lirico, si è ritirato dall’attività dal vivo nel 2008, dopo un percorso che l’ha portato a diventare una presenza fissa nelle più grandi sale da concerto del mondo, come dimostrano le 81 esibizioni con cui ha deliziato la Carnegie Hall. Insieme a Haydn, Mozart, Beethoven, Schumann e Brahms, Schubert è tra i nomi che ne hanno maggiormente contrassegnato i programmi. Incisa tra Londra e Salisburgo a inizio anni ’70, questa raccolta rappresenta un ascolto essenziale tanto per il pubblico di fan quanto per chi si avvicina per la prima volta al lavoro di un interprete che affronta con meravigliosa naturalezza le miniature del compositore. Ognuna delle gemme qui riunite risplende di nuovi colori sotto le dita di un autentico maestro dello strumento.