Oliver Davis scioglie le redini dell’estro e della creatività in un album policromo che assume le sembianze di un saggio capace di suggerirne l’originale vocazione orchestrale. Commissionata dal San Francisco Ballet, l’apertura si colloca in un Barocco contemporaneo che lascia il posto al folkloristico romanticismo di ‘Gemini’ e al luciferino solo affidato a Kerenza Peacock nel singolo movimento di ‘Inferno’. Nell’incredibile sezione finale, archi e pianoforte vengono potenziati da un anomalo quartetto che evoca i quattro elementi, affiancando ai familiari tasti la viola, la tuba e il flauto dolce.