La singolare interpretazione per piano solo di ‘Celeste’ è indicativa dell’originale approccio di Vanessa Wagner al repertorio minimalista. Epurata degli strascichi sintetici, la scarna versione del brano composto da Brian e Roger Eno suggerisce l’estetica complessiva di Study of the Invisible, album dominato dalla purezza che segna una nuova tappa in una missione di scoperta e riscoperta della musica di giganti come Philip Glass e giovani talenti del calibro di Caroline Shaw. La mappa è quella di un viaggio ipnotico e stilisticamente variegato, che spazia tra ambient e impressionismo sonoro.