Il compositore ucraino Valentyn Sylvestrov una volta descrisse la propria musica come “un’eco di ciò che già esiste”, e la sua risposta alle opere del passato è il tema conduttore questo recital, in molti momenti ipnotico, del pianista Aleksej Ljubimov. Il primo dei Two Dialogues with a Postscript si apre con un valzer per metà elegante e per metà inquietante di Schubert, mentre il secondo è una meditazione estasiante su un brano di Wagner del periodo di Tristano e Isotta.
Frammenti di un Impromptu di Schubert affiorano in 19 November 1828…In Memoriam Franz Schubert, l’omaggio di Silvestrov al compositore austriaco, mentre un’aria di malinconica retrospezione pervade i quattro brevi movimenti di 3 February 1857…In Memoriam Mikhail Glinka. Abbellimenti barocchi punteggiano l’Hommage à Henry Purcell, il cui movimento conclusivo ha lo spirito di una lamentazione.
Ljubimov, in perfetta sintonia con la profondità e l’empatia di Syilvestrov, crea con il suo Kawai melodie rilassanti e inflessioni squisitamente ricche di sfumature, offrendo un recital che scalda il cuore.