Carl Maria von Weber

Compositore, direttore d’orchestra e critico cruciale per lo sviluppo del melodramma lirico delle epoche successive, Carl Maria von Weber nacque nella Germania settentrionale nel 1786. Se l’inizio della carriera lo vide attivo tra il podio e la scrittura di partiture sacre cattoliche, fu il lavoro al fianco del virtuoso del clarinetto Heinrich Baermann – con i concerti n. 1 in Fa minore, Op. 73 e n. 2 in Mi bemolle maggiore, Op. 74, e il Quintetto per clarinetto in Si bemolle maggiore, Op. 34 – a valergli quella fama internazionale che gli permise di creare gioielli in grado di influenzare Meyerbeer e Wagner. Al debutto nel 1821 e ampiamente intesa come prima opera romantica tedesca, Il franco cacciatore aprì la strada a Euryanthe (1823) e alla premiere londinese del canto del cigno Oberon, nel 1826. Estendendosi oltre i confini del teatro musicale e del campo concertistico, la sua produzione comprende il seminale ciclo di canzoni Die Temperamente bei dem Verluste der Geliebten, Op. 46 (1816) e melodie al tempo considerate autenticamente asiatiche, anziché pseudo-turche, frutto di una grande passione per il repertorio folkloristico. Sublime interprete del pianoforte, mise sui tasti note che ispirarono Chopin, Liszt e Mendelssohn. Berlioz, Debussy e Stravinsky lo indicavano come una figura di riferimento, mentre nel 1943 Hindemith gli dedicò il tributo Symphonic Metamorphosis of Themes by Carl Maria von Weber.