- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2005 · Kenneth Schermerhorn, Nashville Symphony, Rosana Lamosa
Heitor Villa-Lobos
- Jorg Strodthoff, José Maurício Nunes Garcia, Heitor Villa-Lobos, M. Camargo Guarnieri, Ronaldo Miranda, Osvaldo Lacerda, Ernani Aguiar, Vinzenz Weissenburger, Apollini et Musis
- Teresita Gutierrez Marques, Susana Gaspar, Ensemble Peregrinação, David Gomes, Samanta Franco, Nuno Fonseca, Margarida Simões, Carlos Reis, Pedro Ribeiro, David Campelo, Liliana Silva, João Silva, Mariana Nina, Carolina Marcelino, Mariana Monteiro
Biografia
Tra canzoni tribali, danze popolari e vibrazioni carnevalesche, la produzione di Heitor Villa-Lobos è pervasa dalle sonorità del Brasile. Nato a Rio de Janeiro nel 1887, tra il 1905 e il 1913 ha viaggiato nel suo paese natale assorbendo la tradizione musicale e la cultura delle popolazioni indigene. Di conseguenza, le influenze europee hanno lasciato spazio a uno stile marcatamente carioca. Nel 1918 ha incontrato il pianista Arthur Rubinstein, per cui ha composto molti lavori virtuosistici, tra cui Rudepoêma (1921-26). Dopo essersi recato in Europa nel 1923 e aver vissuto per diversi anni a Parigi, l’incontro con il chitarrista spagnolo Andrés Segovia è sfociato nei 12 Études per chitarra (1928-29), basati sullo stile improvvisativo della musica di strada. Le stesse suggestioni animano anche i 14 Chôros, pensati ciascuno per un ensemble diverso, proprio come le 9 Bachianas Brasileiras (1930-45), che fondono influssi folk e strutture barocche sottratte a Bach. La firma su pezzi nazionalisti e la conduzione di un comitato per la creazione dell’inno nazionale lo hanno reso una figura pubblica di spicco durante il mandato presidenziale di Getúlio Vargas, a partire dal 1930. Dopo la destituzione di quest’ultimo nel 1945, ha ricominciato a comporre in modo intensivo e a girare il mondo come direttore d’orchestra. Musicista particolarmente prolifico anche negli ultimi anni di vita, al momento della sua morte, nel 1959, aveva ultimato oltre 2000 partiture.