- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2019 · Ecesu Sertesen, Kyoungmin Park, Howard Griffiths, Oliver Schnyder, ORF Vienna Radio Symphony Orchestra, Berfin Aksu, Julia Kociuban
Max Bruch
- Australian Romantic & Classical Orchestra, Rachael Beesley
Biografia
Max Bruch rimase ancorato ai valori tradizionali quando il mondo musicale intorno a lui sembrava abbandonare completamente le convenzioni tonali. L’ultimo lavoro completato, un incantevole Ottetto per archi in Si bemolle maggiore (1920), è melodico, spudoratamente tonale e affascinante tanto quanto il celebre Concerto per violino in Sol minore Op. 26 del 1866 (rivisto nel 1867), che aveva composto più di mezzo secolo prima. Bruch nacque a Colonia, in una famiglia che incoraggiò le sue doti musicali. Le lezioni con Ferdinand Hiller instillarono in lui i valori classici del buon gusto, dell’economia espressiva e della concisione strutturale che avrebbero caratterizzato da lì in poi tutta la sua produzione. Dopo il successo della prima (1868) delle sue tre sinfonie, diventò molto amico di un altro tradizionalista, Brahms. Un contatto con il violinista spagnolo Sarasate ispirò il Secondo concerto per violino (1878) e la Scottish Fantasy (1880), ma probabilmente Bruch diede il meglio di sé nei lavori per coro Odysseus (1872) e Arminius (1877). La sua morte, avvenuta nel 1920, segnò l’effettiva fine del Romanticismo tedesco.