- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2017 · 5 tracce · 38 min
Quintetto per pianoforte in la maggiore
Rispetto ai drammatici esiti cameristici degli ultimi anni di vita, il Quintetto della trota è più leggero e arioso, e risale a un periodo felice per Schubert. Nell’estate del 1819, durante un’escursione a piedi nell’Austria settentrionale, fu ospite di tale Sylvester Paumgartner, un violoncellista dilettante che gli commissionò un quintetto. Questi non solo definì l’organico che avrebbe dovuto eseguirlo, ma stabilì anche che la partitura includesse una serie di rimaneggiamenti della canzone ‘Die Forelle’ (‘La trota’), da lui scritta qualche tempo prima. Nacque così un lavoro che divenne immediatamente popolare, grazie al naturale flusso delle note e all’informale dialogo tra gli strumenti. L’arrangiamento in cinque parti gli conferisce l’aspetto di un divertissement, a cominciare dal vivace e spazioso ‘Allegro’, aperto da una scintillante fioritura di pianoforte e dal misterioso corale degli archi, che poi si sviluppa nel tema principale. Se la melodia di ispirazione vocale del lento è un’ulteriore conferma che all’epoca il suo autore non aveva rivali nel campo dei lieder, lo ‘Scherzo’ è attraversato da un’energia inarrestabile. Le variazioni del quarto movimento fanno fluttuare tra un elemento e l’altro lo spensierato motivo ideato dal maestro di Vienna, sostenuto da una discreta gamma di accompagnamenti contrastanti. Il finale dai tratti ungheresi segna il ritorno allo stile espansivo e accessibile che ben definisce l’adorabile composizione.
- 2017 · 5 tracce · 38 min
- 1987 · 5 tracce · 42 min