Sinfonia nº 8 in si minore
D759 · “Incompiuta”
Se i due movimenti completati da Schubert per la Sinfonia n. 8 risalgono al 1822, per la fine di quell’anno il compositore aveva abbozzato e parzialmente orchestrato anche lo scherzo che doveva costituire il terzo, sebbene non sia mai stata confermata l’esistenza di musiche pensate per il finale. Non si tratta di un evento eccezionale nell’enorme produzione del maestro austriaco: la sua Sonata per pianoforte in do maggiore (D. 840), anche nota come ‘Reliquie’, presenta solo due movimenti completi, mentre il Quartettsatz (D. 703) in Do minore per quartetto d’archi ne vanta appena uno. Secondo voci esperte, quando il maestro non riusciva rapidamente a intuire come completare un lavoro già iniziato, veniva guidato dall’istinto ad abbandonare e dedicarsi a un nuovo progetto. Quasi a riprova di questa caratteristica, le due sezioni della N. 8 non sono state portate in scena fino al 1865, quando la qualità della musica consacrò immediatamente a capolavoro l’opera incompiuta. L’insistente malinconia dell’‘Allegro moderato’ rappresenta una visione tragica, che anticipa gli stilemi del Romanticismo e include, nel secondo tema in tonalità maggiore, una delle più squisite melodie di Schubert. Il motivo principale in Mi maggiore dell’‘Andante con moto’ porta invece un alleggerimento dell’umore, successivamente bilanciato da un altro tema esteso e meravigliosamente posato, questa volta in un assorto Do diesis minore.