Suite per violoncello nº 4 in mi bemolle maggiore

BWV1010

Replicando quanto accade nella terza, anche la Suite n. 4 in Mi bemolle maggiore inizia con un ‘Preludio’ costellato di difficoltà tecniche. Il salto di due ottave in apertura stabilisce tonalità e carattere del brano e conduce a una sequenza ininterrotta di arpeggi che spesso richiedono alla mano di assumere posizioni scomode. A metà del movimento, passaggi più liberi simili a cadenze si mescolano alle configurazioni di ampio respiro ascoltate in precedenza, quasi che il compositore voglia illustrare all’interprete la maniera corretta di eseguire variazioni e improvvisazioni su linee melodiche ripetute. A una formale ‘Allemanda’ seguono una ‘Corrente’ giocosa e imprevedibile e quindi una ‘Sarabanda’ robusta e aristocratica, contrassegnata da accordi tenuti che raramente compaiono in questa serie di opere, scritte da Bach tra il 1717 e il 1723 alla corte di Köthen. Le ‘Bourrée’ sono come il giorno e la notte: una si sviluppa attorno a un percorso sinuoso, l’altra, di durata molto minore, è squadrata e strutturata intorno a una semplice armonizzazione. L’irrefrenabile ‘Giga’ corre infine sempre sullo stesso schema ritmico, sprigionando una portentosa energia.

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