St. Matthew Passion

BWV244 · “Passione secondo Matteo”

La personale esperienza di Bach della morte e della fede nella promessa cristiana di una salvezza eterna confluì nella Passione secondo Matteo, una profonda riflessione sulla tragedia e sul significato del sacrificio di Cristo. Come spesso accadeva, impreziosì un genere esistente con un livello inedito di invenzioni musicali e sensibilità emozionale. Richiamando la tradizione luterana della Settimana Santa che prevedeva di cantare passaggi dei Vangeli di Matteo e Giovanni relativi all’arresto, al processo e alla crocifissione di Gesù, l’opera venne con ogni probabilità presentata alla chiesa di San Tommaso di Lipsia il Venerdì Santo del 1727. Oratorio in tutto tranne che nel nome, deve la propria coerenza all’equilibrio tra narrazione biblica, elucubrazioni spirituali e strofe corali elaborate dal poeta Christian Friedrich Henrici, meglio noto con lo pseudonimo di Picander. Con la sua varietà di cori monumentali, arie, inni e recitativi per un Evangelista, Gesù, Ponzio Pilato e altri personaggi, il libretto incendiò la smisurata immaginazione di Bach e ne ispirò la produzione di un adattamento che catturasse gli eventi di un dato momento ed esplorasse le loro implicazioni senza tempo. Il Kantor oppone il tenore protagonista a una folla inferocita e indaga la vergogna del tradimento di Giuda e il rinnegamento di San Pietro in una musica di suprema compassione, che tocca vette sublimi nell’aria per contralto ‘Erbarme dich, mein Gott’.

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