Symphonie fantastique

H48, Op. 14 · “Sinfonia fantastica”

Dopo aver assistito all’esecuzione dell’Amleto di Shakespeare nella Parigi del 1827, Hector Berlioz si innamora perdutamente di Harriet Smithson, attrice irlandese impegnata nel ruolo di Ofelia. Il rifiuto di lei provoca nel compositore una reazione emotiva talmente intensa da ispirargli la Sinfonia fantastica, tra le sue creazioni più brillanti e fantasiose. Cinque movimenti per un totale di 50 minuti raccontano tale infatuazione come “episodio della vita di un artista”. ‘Fantasticherie - Passioni’ è l’apertura che presenta l’irraggiungibile amata con un’idea fissa, un motivo musicale ricorrente in varie forme nell’intera durata dell’opera. ‘Un ballo’ descrive a tempo di valzer un incontro elegante alla presenza di lei, mentre in ‘Scena campestre’ la serenità bucolica si mescola a oscure ondate di malinconia. Comincia così la metamorfosi da sogno romantico a incubo di un respinto alterato dall’oppio: in ‘Marcia al supplizio’, il protagonista immagina di finire alla ghigliottina per aver assassinato la donna. ‘Sogno di una notte di sabba’ è un finale di tormento per il defunto artista, assediato al suo funerale da “ombre, stregoni e mostri”. Uno spettacolo dell’orrore dipinto perfettamente dagli arrangiamenti di Berlioz, che trascina le speranze distrutte del malcapitato al centro di una vera apoteosi musicale.

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