Alla guida della Berliner Philharmoniker, Kirill Petrenko unisce la Sinfonia n. 1 e la Ouverture tragica di Johannes Brahms in un programma dal respiro ampio e incisivo. Profondamente radicato nella scuola brahmsiana, il gusto del direttore emerge immediatamente attraverso la chiarezza e la straordinaria fluidità del disegno sonoro, mentre l’orchestra alterna momenti di vigore e parentesi più meditative, con un fraseggio che sembra cercare un equilibrio tra tensione romantica e controllo formale.
Inserita con accortezza come una sorta di preludio al grande affresco sinfonico, l’apertura introduce un’atmosfera oscura e drammatica, che prepara impeccabilmente il terreno per un viaggio ricco di spunti e sfaccettature. Per quanto la struttura appaia ben definita e perfettamente calibrata, l’interpretazione riesce nell’impresa di conservare una vivacità non immune ai contrasti. Siamo al cospetto di una lettura che getta un ponte tra passato e presente, facendo tesoro della tradizione senza mai scadere nella rigidità esecutiva. La coesione dell’ensemble e un’espressività marcata ma mai eccessiva tracciano i confini di una prova rispettosa e contemporanea, che invita a un’esperienza d’ascolto dal carattere riflessivo.