- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2017 · Pierre-Laurent Aimard, George Benjamin, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks
György Ligeti
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Biografia
Articolati intrecci di suoni che vanno gradualmente evolvendo e ritmi che sembrano dissolversi nel disordine totale: György Ligeti era un maestro del surrealismo musicale. Nato nel 1923 da una famiglia ebrea ungherese in Transilvania, Romania, dopo la formazione a Budapest si trasferì in Germania Ovest nel 1956. Il breve periodo passato in studio insieme a Karlheinz Stockhausen portò a una serie di partiture per orchestra e per coro concepite sulla base dei principi qualitativi dell’elettronica. Tra queste, Atmosphères (1961) e Requiem (1963-65) furono utilizzate da Kubrick per il film 2001. Odissea nello spazio, amplificando la reputazione del loro autore. L’opera Le Grand Macabre (1974-77) mostrò il lato bizzarro della sua personalità, così come fecero i Nonsense Madrigals (1988-93), ispirati ad Alice nel Paese delle Meraviglie, un’influenza costante e mai tramontata. Successivamente, esplorò un’ampia gamma di tradizioni e idee che si integravano con un interesse per la complessità e il senso illusorio tipici della seconda arte. I tre volumi del ciclo di Piano Études pubblicati tra 1985 e 2001 traggono elementi dalla tradizione magiara, dai pattern dei tamburi africani, dalla teoria del caos e persino dal jazz di Bill Evans. Scomparso a Vienna nel 2006, è stato anche protagonista di una carriera accademica che lo ha visto attivo a Stoccolma negli anni ’60 e alla Hochschule für Musik und Theater di Amburgo dal 1973 al 1989.