Accompagnata al piano dalla sodale Lada Valesova, Natalya Romaniw conferma il proprio carisma in un brillante recital rivolto verso Est. Il soprano gallese assembla un repertorio inusuale, in cui la sua intensità espressiva si applica magnificamente alle opere di nomi noti quali Dvořák e Rachmaninov ma anche a quelle di compositori meno familiari come Nikolai Rimsky-Korsakov. Tra sospiri, legati e registri bassi, il controllo delle molteplici sfumature di una voce straordinaria domina gli eterogenei paesaggi di un viaggio tra Russia e Repubblica Ceca sulle rotte dell’introspezione malinconica.