Sono almeno tre le declinazioni dell’idillio che ispira il titolo dell’album di Lea Desandre e Thomas Dunford. Da una parte, quello tra la cantante e il liutista, che architettano un programma su tre secoli di musica francese dedicata all’amore, in cui le canzoni si alternano a estatici interludi strumentali. Dall’altra, l’incontro tra brani che vanno dalle arie di corte del ’600 all’operetta di Offenbach, fino a Debussy e Françoise Hardy. C’è infine l’esperienza di chi si cala in una dimensione pura ma sensuale, dove la disarmante bellezza delle interpretazioni cancella i confini del tempo.