Hélène Grimaud

Biografia

Precoce e dal temperamento impulsivo, la pianista francese Hélène Grimaud si è trasformata nel tempo in una musicista riflessiva e matura, lungo un percorso testimoniato da un gran numero di incisioni discografiche. Nata nel 1969 ad Aix-en-Provence, inizia a studiare pianoforte da bambina e compie progressi fulminei. A 13 anni frequenta il Conservatorio di Parigi e, contro il parere del corpo docente, si iscrive al Concorso Tchaikovsky nel 1986, arrivando in semifinale. La prima registrazione, un’opera di Rachmaninoff, risale al 1985, e quando la Deutsche Grammophon la mette sotto contratto nel 2002, vanta già un catalogo sostanzioso. I lavori iniziali includono collaborazioni con David Zinman, Kurt Masur e Vladimir Ashkenazy e mostrano un approccio vivace e passionale. L’album del 1999 su Beethoven, che abbina il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (1806) a due sonate successive, suscita pareri discordanti ma è pieno di carisma. Il passaggio a DG implica una svolta verso il repertorio misto, risultando in efficaci dialoghi temporali tra lavori “a tema”, come Credo (2003), che include Beethoven e Arvo Pärt, e Resonances (2010), con sonate di Liszt e Berg. Water (2016), con musiche di Liszt e Nitin Sawhney, e Memory (2018), che spazia da Satie a Silvestrov, prevedono programmi più frammentari e ben congegnati e confermano un talento sempre ponderato e provocatorio.