Riccardo Chailly

Personalità di rottura fin dalla precoce decisione di concentrarsi sul repertorio sinfonico, Riccardo Chailly si è distinto per le viscerali letture di lavori in precedenza misconosciuti di Zemlinsky, nonché per una raffinatissima e vasta produzione discografica di giganti come Stravinsky, Schoenberg e Rossini, il solo compositore d’opera a cui si sia dedicato in maniera approfondita. Nato a Milano nel 1953, ha mosso i primi passi in qualità di assistente di Claudio Abbado a La Scala e assaporato il successo in campo operistico. Spinto dal desiderio di allontanarsi dal genere, nel 1982 è diventato direttore principale della Berlin Radio Symphony Orchestra, ribaltando completamente la tradizione dei cartelloni e dei cataloghi infarciti di Brahms, Mahler, Bruckner e Richard Strauss con la proposta di figure e composizioni fino ad allora trascurate. Inizialmente fonte di polemiche, la tenace convinzione che i prestigiosi ensemble dovessero abbandonare il loro caratteristico ma inflessibile suono per scoprire colori e stili più adatti alle singole partiture è stata decisiva per spianare la strada alle analoghe esperienze di colleghi quali Simon Rattle e Roger Norrington. Dopo essere riuscito nell’intento di ravvivare gli approcci di Royal Concertgebouw Orchestra (1988-2004) e Leipzig Gewandhaus Orchestra (2005-2016), il maestro ha assunto nel 2016 il ruolo di direttore musicale del Festival di Lucerna, al quale, a partire dal 2017, ha affiancato il medesimo incarico a La Scala.