
- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2016 · Jiří Bělohlávek, Czech Philharmonic
Czech Philharmonic
Singoli e EP
Biografia
Sono poche le orchestre la cui attività sia stata influenzata dai cambiamenti politici e dalle vicende economiche del proprio paese quanto la Czech Philharmonic. Non si può dire che le mancassero credenziali di prestigio: nel 1896, il concerto di debutto venne diretto dal grande compositore ceco Antonín Dvořák, e fu lo stesso Gustav Mahler ad agitare la bacchetta in occasione della presentazione della sua Settima sinfonia nel 1908. La figura chiave per lo sviluppo dell’ensemble è comunque quella di Vaclav Talich, salito sul podio alla fondazione della Repubblica Cecoslovacca nel 1918 e rimasto per 22 anni alla guida di una formazione che a lui deve l’ascesa a livello internazionale e l’affinamento della caratteristica miscela di tono scuro e vibrante flessibilità ritmica. Con l’avvento della Seconda guerra mondiale e i prevedibili sconvolgimenti che ne derivarono, la Filarmonica fu costretta a esibirsi in Germania dalle autorità naziste, mentre, nell’immediato periodo post-bellico, a prendere le redini fu il boemo Rafael Kubelík, che nel 1948 abbandonò tuttavia l’incarico e la patria in seguito alla presa di potere del regime comunista. Il ripristino della democrazia favorito dalla Rivoluzione di velluto del 1989 coincise con una riorganizzazione dell’assetto artistico e finanziario che ha conosciuto uno degli apici nel 2018, con la nomina a direttore principale di Semyon Bychkov, mente di acclamate incisioni delle sinfonie di Tchaikovsky e Mahler.