A lanciare la carriera di Arcadi Volodos nella seconda metà degli anni ’90 è la strabiliante capacità di traslare sui tasti intere opere e sinfonie. Sarebbe tuttavia ingiusto ridurre il repertorio dello strumentista di San Pietroburgo a questi mirabili esercizi di funambolismo, frutto di una mente musicale e di abilità interpretative fuori dal comune: per quanto pietre miliari, tali trascrizioni sono solo la più eclatante espressione di una personalità artistica che spicca anche in pregevoli incisioni di Liszt o Rachmaninoff e anima le letture di pagine immortali del Romanticismo tedesco.