Francis Poulenc

Biografia

La musica di Francis Poulenc vive di dualismi: il suo stile è da un lato maliziosamente vivace, come la Parigi degli anni ’20 e ’30, e dall’altro intrisa di passione spirituale, malinconia e rigore. Lacrime e risate si uniscono in una vigorosa sensualità, con straordinarie melodie che schivano le critiche e mirano al cuore. Nato nel 1899 nella capitale francese, è entrato nella sofisticata cerchia letteraria di nomi come Apollinaire e Cocteau, mettendone in musica le parole attraverso composizioni che riflettono una creatività incontenibile. Raccolte come il ciclo Le bestiaire (1919) ne hanno cementato la reputazione, rendendolo un pilastro della longeva alleanza con il baritono Pierre Bernac. I suoi lavori vocali hanno raggiunto l’apice in peculiari interpretazioni del formato operistico, come dimostrano il divertissement surrealista Les mamelles de Tirésias (1947) e gli struggenti toni drammatici di La voix humaine (1959). Negli anni ’30, la morte di un amico ha contribuito a risvegliare in lui il fuoco della fede, foriera di produzioni religiose che spaziano dalla solennità di Quatre motets pour un temps de pénitence (1939) alla gioia del Gloria (1961). Il culmine della scrittura sacra si esprime con Dialogues des Carmélites (1957), impreziosito da uno dei finali più memorabili nella storia del teatro lirico, in cui un’intera comunità di suore va alla ghigliottina. Poulenc è venuto a mancare nel 1963, a causa di un infarto.