
- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2017 · Janine Jansen, Torleif Thedéen, Lucas Debargue, Martin Fröst
Olivier Messiaen
Playlist
Biografia
Tra episodi di selvaggia vitalità e conturbanti momenti atmosferici, Messiaen ha trasformato il ruolo dell’organo, fino a trasferire la conoscenza dello strumento in partiture per pianoforte, orchestra o ensemble da camera, che lo hanno consacrato come uno dei principali esponenti del Modernismo francese. Nato ad Avignone nel 1908 e incoraggiato dagli insegnamenti di Paul Dukas, sviluppa una passione per le armonie esotiche e il canto degli uccelli. Lo stile, sviluppato durante l’incarico di organista della chiesa della Sainte-Trinité di Parigi ricoperto dal 1931 fino al momento della morte nel 1992, si nutre di idee che vanno oltre la tradizione occidentale, alcune inedite, altre assimilabili alla cultura andina, balinese, indiana o giapponese. La strumentazione a base di piano, clarinetto, violino e violoncello del celebre Quatuor pour la fin du temps (1941) è da ricondurre al periodo trascorso in un campo di prigionia tedesco. Per quanto gran parte dell’opera prenda ispirazione da lavori precedenti, l’atmosfera arcana e ultraterrena appare forse tra i motivi che hanno consentito all’autore, che ha ispirato icone del calibro di Boulez e Stockhausen, di fare ritorno a Parigi ben prima della fine della guerra. Tra i titoli di rilievo figurano inoltre il ciclo pianistico Vingt regards sur l’enfant-Jésus (1944), l’estatica Sinfonia Turangalîla (1948) per orchestra e Onde Martenot e la spettacolare Des canyons aux étoiles... (1974).