- SCELTA DELLA REDAZIONE
- Padre dell'opera moderna italiana, Verdi rappresenta un autentico simbolo del nostro Paese.
Giuseppe Verdi
- William Thomas, Germán Enrique Alcántara, Chorus Of Opera North, Hallé, RNCM Opera Chorus, Mark Elder, David Shipley, Sergio Vitale, Iván Ayón-Rivas, Eri Nakamura, Beth Moxon
- Milano Metropolitan Orchestra, Stefano Miceli
Biografia
Probabilmente il più famoso compositore d’opera di tutti i tempi, Giuseppe Fortunino Francesco Verdi trasformò il rigido stile del bel canto dei predecessori Rossini, Donizetti e Bellini in viscerali ed entusiasmanti celebrazioni dell’esistenza umana caratterizzate da strutture fluide e sfumature psicologiche. Nato nel 1813 in Emilia Romagna da un oste e da una filatrice, iniziò giovanissimo a esibirsi in chiesa e debuttò con Oberto alla Scala nel 1839. Fu però Nabucco a garantirgli una fama improvvisa e a inaugurare nel 1842 i suoi “anni di galera”, durante i quali concepì circa un’opera ogni otto mesi fino al 1851, quando andò in scena Rigoletto: è il primo di tre capolavori melodrammatici (con Il Trovatore e La Traviata) dedicati alle famiglie devastate dalla passione, ai quali seguì nel 1871 un’epica analisi del potere come Aida. Ritiratosi parzialmente nel 1874 dopo un gioiello non operistico quale il Requiem, riemerse con Otello e Falstaff, all’esordio rispettivamente nel 1887 e nel 1893. Innovativi sul piano di una forma tendenzialmente continua che abbandona sezioni e ripetizioni, questi due titoli rappresentano l’apice artistico di una personalità che, fino alla morte nel 1901, seppe scardinare le regole del teatro lirico, rimanendo sempre fedele alla propria magia melodica.