- SCELTA DELLA REDAZIONE
- Non perdere tempo significa anche registrare solo il meglio: ecco i capolavori di un perfezionista.
Carlos Kleiber
- Sanders Schier, Ditha Sommer, Deutschen Oper am Rhein Orchestra, Fritz Ollendorff, Gabrielle Treskow, Eva Kasper, Karl Diekmann, Alfons Holte, Erika Wien, Carlos Kleiber, Anni Korner
- Corrado Zambelli, Carlo Sabajno, Vittore Veneziani, Nicola Fusati, Apollo Granforte, Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, Maria Carbone, Tamara Beltacchi, Nello Palai
- Margarethe Bence, Claire Watson, Franz Klarwein, William Holley, Karl Ridderbusch, Chor der Bayerischen Staatsoper München, Georg Paskuda, Albrecht Peter, Benno Kusche, Aneliese Waas, Carlos Kleiber, Lucia Popp, Brigitte Fassbaender, David Thaw
Biografia
Nonostante un carattere schivo e riservato che lo poneva ad anni luce di distanza dalla tipica figura carismatica delle più grandi stelle del podio, Carlos Kleiber ha consolidato la propria reputazione a furor di popolo. Nato a Berlino nel 1930, non ha mai ricoperto ruoli permanenti nelle principali orchestre del globo, distinguendosi per un repertorio particolarmente ristretto e lasciando in eredità un numero ridotto di incisioni in studio, le ultime delle quali prodotte poco dopo i 50 anni: tre sinfonie di Beethoven, due di Schubert, una di Brahms, una manciata di opere e poco altro. Perfezionista estremamente attento ai dettagli, era noto per dedicare molto tempo alle prove. Anche quando suscitò grande scalpore per la scelta di ritirarsi dalle sessioni del Tristano e Isotta di Wagner, non lo fece per protagonismo, ma piuttosto per una genuina consapevolezza del fatto che non sarebbe riuscito a realizzare le proprie idee. Eppure, la registrazione del capolavoro wagneriano è ampiamente considerata tra le più autorevoli di sempre. Le letture de Il franco cacciatore di Weber, della Carmen di Bizet e de Il cavaliere della rosa di Strauss sono altrettanto apprezzate dalla critica e dalla comunità artistica. Il miracolo dell’immancabile magia frutto di una tale meticolosità è tra gli elementi che hanno contribuito a una fama strabordante, capace di raggiungere lo status leggendario dopo la morte, sopraggiunta nel 2004.