Vincenzo Bellini

Considerato il vero architetto del bel canto, Vincenzo Bellini ha avuto un’influenza fondamentale su molti nomi delle scene romantica e post-romantica che ne hanno in qualche mondo seguito le impronte, inclusi Verdi e Wagner. Nato nel 1801 in una famiglia siciliana con la musica nel sangue e dotato di un talento prodigioso ma grezzo, a 5 anni era già un discreto cantante e un buon pianista e aveva sviluppato una conoscenza avanzata della teoria. Gli ottimi risultati in composizione ottenuti al Conservatorio di Napoli, dove era entrato 18enne, finirono per aprire la strada alle presentazioni dei suoi lavori al Teatro alla Scala di Milano, che nel 1827 accolse con straordinario entusiasmo Il pirata, acclamata in particolare per le ampie frasi melodiche, nonché per l’ambientazione espressiva e naturalistica del testo. Delle 11 opere prodotte nell’arco di una breve vita terminata tragicamente nel 1835, le più apprezzate oggi sono Norma (1831) e I puritani (1835), esiti di un ultimo periodo che puntava verso uno stile altamente drammatico, necessariamente appoggiato a una tecnica vocale superiore e appassionata.