Violino

Nel corso della storia, il violino si è dimostrato uno degli strumenti prediletti di ogni genere, stile e cultura, tanto che innumerevoli partiture, in una forma o nell’altra, sono state dedicate ad esso. Di norma intagliato nel legno e dotato di quattro corde intonate a intervalli di quinta che vengono suonate tramite lo strofinamento dei crini di cavallo di un archetto, la sua forma moderna discende dal rebab arabo e dalla ribeca medievale. I primi esemplari di quello che conosciamo oggi sono comparsi in Italia nel XVI secolo, in una Cremona nota come la culla dell’eccellenza della liuteria e tuttora sinonimo di modelli straordinari e pregiatissimi firmati Stradivari e Amati. Molti dei violini dei nostri giorni sono figli dei loro capolavori, in termini di estetica e suono. Nei secoli, le interpretazioni e le composizioni hanno allargato costantemente gli orizzonti della creazione dei suoni, dal teatrale pizzicato “a schiocco” udibile ne ‘L’inverno’ de Le quattro stagioni di Vivaldi al “col legno” (“con la parte in legno dell’archetto”) utilizzato da Holst in ‘Mars’, primo movimento di The Planets. L’uso nella forma canonica è però forse sufficiente a designarlo come il più dolce degli strumenti: dal ruolo da protagonista nell’orchestra sinfonica ai pirotecnici virtuosismi dei grandi concerti, fino all’intima profondità delle sonate e delle partite per violino solo di Bach, la sua è una delle voci principali della musica classica.