Selezionando 22 brani tra quelli eseguiti dal vivo nei recital diffusi online al tempo dei lockdown del 2020, Renaud Capuçon e Guillaume Bellom creano un programma capace di restituire il suono di un mondo che resiste al dramma grazie alla musica. Tra miniature cameristiche, arrangiamenti e colonne sonore, una prevalente sensazione di calma attraversa Un violon à Paris, offrendo un assaggio del potere terapeutico di autori come Debussy ed Elgar. Una serie di momenti proto-barocchi e di slanci brahmsiani interviene però a innescare inquiete scintille di un ambizioso desiderio di rinascita.